L’artrosi è un’affezione reumatica di tipo cronico che si contraddistingue per la comparsa di lesioni degenerative a carico delle cartilagini articolari.

La malattia, in Italia, coinvolge la cartilagine e l’intera articolazione di circa 4 milioni di persone. I soggetti maggiormente colpiti sembrano essere di sesso femminile e alcuni di essi risultano essere fortemente in sovrappeso.
Le cause della malattia non sono ben note allo stato dell’arte, ma vi sono alcuni fattori di rischio che favoriscono l’insorgenza della malattia e tra questi si ricordano età, peso corporeo, ereditarietà ed eventuali traumi meccanici.
Una diagnosi precisa e puntuale, che si fonda su analisi strumentali (non esistono esami di laboratorio quando si parla di artrosi), consente al soggetto di avere una buona qualità di vita con l’ausilio di terapie farmacologiche, trattamenti alternativi e molto altro ancora.
Questa breve guida vuole, dunque, andare alla scoperta dell’artrosi soffermandosi in modo particolare su natura della malattia, fattori di rischio che concorrono al suo sviluppo e sintomatologia correlata.
Nella seconda e ultima parte ci soffermiamo, invece, sulle possibili terapie volte al controllo del dolore. Alcune di esse sono prive di effetti collaterali e controindicazioni perché non si fondano sull’assunzione di farmaci e tra queste si ricordano rimedi casalinghi, prodotti naturali in molteplici formulazioni (ribes nero, arnica, artiglio del diavolo), massaggi e molto altro ancora.
Che cos’è l’artrosi?
L’artrosi, meglio nota come osteoartrosi, è un’affezione cronica che colpisce le articolazioni. Si tratta, più precisamente, di una patologia degeneraiva perché comporta la perdita, nel tempo, delle caratteristiche componenti anatomiche delle articolazioni. La malattia, che colpisce prettamente vertebre e articolazioni degli arti, si contraddistingue dunque per la rimozione della cartilagine articolare e la sua successiva sostituzione con tessuto osseo.
Le principali caratteristiche dell’osteoporosi possono, dunque, essere così riassunte.
• Malattia cronica, degenerativa e progressiva.
• Alta incidenza nei soggetti più anziani (ne soffrono la maggior parte degli over 70 con un picco massimo d’incidenza intorno a 77 anni).
• Le articolazioni più colpite sono vertebre, anca, ginocchio e dita di mani e piedi.
Differenza tra artrosi ed artrite
Mentre l’artrosi è una malattia autoimmune che si scatena a qualsiasi età ed avviene perchè il sistema immunitario invece di attaccare gli agenti patogeni attacca l’organismo stesso, l’artrite fa parte del normale processo di invecchiamento delle ossa del corpo umano: assottigliandosi la cartilagine delle ossa si scatena di conseguenza un processo di deformazione delle ossa.
L’artrite più conosciuta è l’artrite reumatoide, venuta ultimamente alla ribalta in quanto un farmaco che viene utilizzata per curarla, il tocilizumab prodotto dalla Roche si è rivelato utile da una osservazione dell’istituto di Tumori Pascale di Napoli sui pazienti affetti da Coronavirus che dopo essere stati intubati, in terapia intensiva ed in gravi condizioni hanno fornito risposte interessanti riprendendo la funzionalità polmonare.
Artrosi cause
Le cause dell’artrosi sono sconosciute allo stato dell’arte, ma numerosi studi fanno riferimento alla presenza simultanea di più fattori e questi possono essere così riassunti.
• Età: la cartilagine è soggetta a varie modificazioni nel corso del tempo e queste causano perdita di elasticità e minore resistenza alle sollecitazioni.
• Elementi di natura meccanica: le attività sportive e professionali possono favorire l’insorgenza della malattia perché responsabili di microtraumi ripetuti nel tempo e lussazioni. I lavoratori possono, per esempio, sviluppare artrosi di spalle, dita delle mani e gomiti, mentre le ballerine professioniste sono più soggette ad artrosi dell’anca.
• Componente ereditaria: alcune affezioni di natura ereditaria possono favorire l’insorgenza di una forma d’artrosi secondaria e tra queste si ricordano emocromatosi, sindrome di Marfan e sindrome di Ehlers-Danlos. L’artrosi della dita è nota, invece, per un’importante predisposizione in ambito familiare.
• Obesità e patologie a carico del sistema endocrino: il sovrappeso può favorire lo sviluppo dell’artrosi alle ginocchia in soggetti di ambo i sessi. Sono, inoltre, da considerarsi fattori di rischio diabete mellito e gotta.
• Stati infiammatori: l’infiammazione favorisce lo sviluppo della malattia e può, inoltre, aggravare la sua progressione nel tempo.
Artrosi sintomi
L’artrosi si contraddistingue, senza alcuna ombra di dubbio, per il dolore che insorge (almeno durante le prime fasi della malattia) nel corso del movimento. Questa manifestazione è, però, destinata a presentarsi anche a riposo con il passare del tempo e può, inoltre, subentrare una certa rigidità mattutina di durata variabile nel tempo (da alcuni minuti a mezz’ora).
Gli altri segni distintivi della malattia sono contrattura muscolare (risposta dell’organismo al dolore), tumefazioni a carico delle articolazioni periferiche con assunzione di una consistenza dura (risposta alla presenza di osteofiti), dolore alla palpazione e un raro versamento di liquido.
Negli stadi più avanzati della malattia si possono, invece, riscontrare deformità e lussazioni con deviazioni ulnari, radiali e comparsa dell’alluce valgo. Si registra, di conseguenza, una compromissione della funzionalità articolare con una possibile perdita totale della stessa in corrispondenza di anca e polso.
L’osteoartrosi si manifesta, come precedentemente accennato, in corrispondenza di mano, anca, ginocchio, rachide e piede. Vediamo brevemente i tratti distintivi della malattia in questi diversi distretti anatomici.
• Artrosi della mano: si contraddistingue per la deviazione e la flessione laterale dell’ultima falange delle dita e coinvolge, solo in rari casi, l’articolazione del polso.
• Artrosi dell’anca: compare in età avanzata, ma può manifestarsi precocemente in presenza di malformazioni, traumi, artrite e rottura della testa del femore. Il dolore, che può essere acuto o profondo a seconda dei casi, si irradia lungo la faccia laterale e interna della coscia con successivo coinvolgimento di inguine e ginocchio. Il soggetto diventa claudicante e accusa una marcata lordosi alla colonna vertebrale.
• Artrosi del ginocchio: si tratta di una forma molto frequente nei soggetti di sesso femminile e si contraddistingue per l’insorgenza di un forte dolore nell’atto di inginocchiarsi, salire le scale, alzarsi in piedi e sedersi. Possono, inoltre, subentrare valgismo, varismo e ridotta flessione e/o estensione dell’arto inferiore sulla coscia.
• Artrosi del rachide: colpisce prettamente il tratto cervicale e lombare della colonna vetebrale (si tratta, difatti, delle parti più mobili del rachide stesso). Il tratto cervicale risulta rigido e dolorante con irradiazione del dolore a braccio e scapola. Le manifestazioni dolorose si registrano, inoltre, in corrispondenza della zona lombare con possibile sviluppo di sciatica.
Diagnosi dell’artrosi
Il paziente con una possibile forma di artrosi deve sottoporsi quanto prima a tutti gli accertamenti del caso.
La diagnosi si fonda, più precisamente, su analisi dei sintomi riferiti dal soggetto, visita specialistica presso un reumatologo ed esami strumentali.
L’individuo viene, dunque, sottoposto a diverse radiografie al fine di evidenziare possibili deformazioni a carico delle articolazioni (riduzione dello spazio esistente tra le due estremità di articolazioni contigue), osteofiti (escrescenze di tessuto osseo che si formano lungo i margini delle articolazioni) e possibili cisti ossee (geodi).
Lo specialista può, inoltre, prescrivere alcuni ulteriori accertamenti quali la Risonanza Magnetica Nucleare. Non esistono, infine, esami di laboratorio a cui sottoporsi per diagnosticare l’artrosi.
Artrosi cura
È bene premettere che non esiste alcun trattamento volto all’interruzione della perdita di cartilagine o alla riparazione della stessa in caso di danni. La cartilagine, in caso di artrosi, è difatti destinata ad assottigliarsi nel tempo e questo provoca attrito tra le superfici con conseguente comparsa di dolore e infiammazione.
I trattamenti farmacologici prescritti sono, dunque, volti al controllo della sintomatologia dolorosa e alla possibile riduzione dell’infiammazione articolare con conseguente miglioramento della funzionalità.
I farmaci più utilizzati sono antinfiammatori non steroidei (FANS), inibitori della cicloossigenasi-2 e paracetamolo. Il neprossene sodico è, per esempio, un antinfiammatorio molto utile per contrastare il dolore e ridurre l’infiammazione, mentre il paracetamolo viene prescritto solo e unicamente per controllare il dolore.
L’assunzione dei farmaci deve sempre avvenire sotto stretto controllo medico perché gli stessi non sono esenti da possibili effetti collaterali e controindicazioni. Gli antinfiammatori possono, in modo particolare, causare affezioni all’apparato gastrointestinale (ulcere, gastriti) e assuefazione. Le terapie a base di cortisone possono, invece, favorire la comparsa di osteoporosi.
Il paziente affetto da osteoporosi deve, dunque, sottoporsi a trattamenti farmacologici mirati e per il più breve tempo possibile. Vi sono, inoltre, terapie alternative in grado di apportare benefici all’organismo senza arrecare alcun danno allo stesso.
Artrosi rimedi naturali
Vediamo ora in breve che cosa si può fare per migliorare la propria qualità di vita in presenza di artrosi.
• Ridurre il peso corporeo in modo tale da non sollecitare ulteriormente le articolazioni.
• Rafforzare i muscoli che sostengono le articolazioni con l’ausilio di esercizi fisici dedicati.
L’artrosi può essere controllata con l’ausilio di alcuni noti rimedi naturali. Vediamo ora in breve i principali.
• Artiglio del diavolo: l’arpagoside, il suo principale principio attivo, possiede numerose proprietà antinfiammatorie e viene utilizzato in creme e gel da applicare sull’articolazione dolente. In commercio si possono, inoltre, trovare compresse da assumere oralmente, tinture madri e infusi.
• Boswellia: il suo principio attivo inibisce la sintesi dei mediatori responsabili del processo infiammatorio. Può essere utilizzata sotto forma di pomate, tintura madre e capsule.
• Arnica: i suoi principi attivi (flavonoidi, oli essenziali, cumarine e scopoletina) possiedono importanti proprietà antinfiammatorie. I prodotti a base di arnica sono da usarsi solo ed esclusivamente in corrispondenza della parte dolente.
• Salice: il suo principio attivo, meglio noto come salicina o acido salicilico, è un potente antinfiammatorio e analgesico indicato per il trattamento del dolore associato all’artrosi. Il salice può essere usato sotto forma di creme, compresse, tintura madre e decotto.
• Ribes nero: i suoi principi attivi (flavonoidi, glicosidi, oli essenziali) possono essere paragonati a una sorta di cortisone naturale dalla marcata attività antinfiammatoria.
Vi sono poi alcuni interessanti rimedi della nonna che possono aiutare a controllare la sintomatologia correlata all’artrosi e non possiedono alcuna controindicazione.
• Bagni caldi con l’aggiunta di sale marino: si consiglia di rimanere immersi nella vasca per almeno 30 minuti al fine di beneficiare del potere antinfiammatorio di sali e acqua calda.
• Applicazione di un sacchetto caldo contenente sabbia sulla parte dolente: questo rimedio è molto efficace per controllare la sintomatologia dolorosa in corrispondenza del tratto cervicale.
• Applicazione di un panno di flanella sulle articolazioni dolenti delle mani da tenere per almeno una notte.
• Assunzione, sotto stretto controllo medico, di integratori dedicati preposti alla ricostruzione della cartilagine danneggiata. I principali sono l’acido ialuronico (stabilizza la struttura della cartilagine in virtù della sua capacità di trattenere l’acqua a livello tissutale), la glucosamina (riduce la sintomatologia dolorosa e prende parte alla ricostruzione della cartilagine danneggiata), il collagene (ricostruisce i tessuti cartilaginei e conferisce agli stessi resistenza e robustezza) e gli acidi grassi Omega 3 (inibiscono la sintesi di alcune molecole responsabili dell’insorgenza dell’infiammazione e rallentano il processo di degradazione della cartilagine).
Artrosi trattamento
Vi sono, infine, alcuni utili trattamenti per ridurre il dolore e favorire la rigenerazione dei tessuti.
• Contenimento della sintomatologia dolorosa con l’aiuto di infiltrazioni locali a base di acido ialuronico e corticosteroidi. Le infiltrazioni di acido ialuronico vengono solitamente utilizzate in presenza di artrosi al ginocchio per ridurre il dolore, aumentare la mobilità, favorire lo sviluppo di nuova cartilagine e incrementare la densità dei condrociti.
Il trattamento ha una durata di circa sei mesi e il numero dei cicli varia da caso a caso. Le infiltrazioni di corticosteroidi vengono, invece, eseguite in corrispondenza di spalle, ginocchia, piedi e mani e sono costituite da un cocktail a base di cortisone e anestetico locale (solitamente viene utilizzata la lidocaina).
Questo trattamento viene di solito utilizzato nelle fasi più acute al fine di lenire il dolore e il numero di cicli dipende dalla gravità del singolo caso.
• Magnetoterapia: questo tipo di terapia sfrutta le onde magnetiche generate da un campo al fine di ridurre il dolore, contrastare l’infiammazione e incentivare la rigenerazione dei tessuti.
• Laser: sfrutta una sorgente luminosa in grado di generare calore e ridurre l’infiammazione. La laserterapia a scansione viene usata in corrispondenza di ampie regioni anatomiche offese, mentre la cosiddetta tecnica di contatto si applica in aree più ristrette del corpo.
• Ultrasuoni: si tratta di onde sonore ad alta frequenza in grado di penetrare in profondità, sviluppare calore e ridurre l’infiammazione.
• Elettroterapia: le onde elettriche impiegate riducono dolore e infiammazione. La tecnica maggiormente utilizzata prende il nome di ionoforesi e prevede la somministrazione del farmaco direttamente in corrispondenza della parte offesa.
• Cure termali: le acque ricche di oligoelementi e minerali, unitamente a fanghi, riducono i processi infiammatori che colpiscono le articolazioni alleviando così la sintomatologia dolorosa e garantendo una certa libertà di movimento.
La pratica sportiva sembra, altresì, essere molto utile in caso di artrosi e prevenzione della malattia. Le persone malate possono, dunque, dedicarsi a stretching, passeggiate in bicicletta (i muscoli lavorano in giusta misura, mentre il ginocchio non viene caricato), nuoto e altri esercizi in acqua (i movimenti sono naturali e il ginocchio non viene in alcun modo stressato).
Si consiglia, invece, di non praticare attività quali il ballo e la corsa al fine di non gravare sulle articolazioni con il proprio peso corporeo.
Conclusioni
L’artrosi è un’affezione degenerativa che colpisce le articolazioni ossee (in particolare quelle mobili di femore, spalla e ginocchio) con conseguente insorgenza di dolore, difficoltà nel movimento e deformazione.
Le cause che determinano l’insorgenza della malattia non sono ben note, ma vi sono alcuni fattori di rischio non trascurabili alla base della sua comparsa.
I principali sono ereditarietà (l’artrosi può svilupparsi a seguito di pregresse patologie ereditarie), obesità (le articolazioni sono soggette a maggiori sollecitazioni con conseguente sviluppo di danni spesso irreversibili), età (le articolazioni con il passare del tempo sono soggette a fenomeni di usura con conseguente riduzione dello spessore della cartilagine), traumi di natura meccanica (artrosi a mani e ginocchia possono colpire lavoratori e sportivi), infiammazioni e infezioni.
Le persone che accusano dolore, contrattura muscolare e tumefazioni in determinate regioni anatomiche devono, dunque, sottoporsi a tutti gli accertamenti strumentali del caso (raggi X e Risonanza Magnetica Nucleare) al fine di definire il proprio quadro clinico.
I pazienti con diagnosi di artrosi possono, successivamente, seguire trattamenti farmacologici dedicati per il controllo della sintomatologia, ma è bene precisare fin da subito che non esiste alcuna cura per questa malattia degenerativa.
Ulteriori benefici si possono ottenere tramite cicli di infiltrazioni di acido ialuronico e corticosteroidi e terapie alternative. Non si possono, infine, trascurare gli effetti positivi derivanti dalla pratica sportiva.
Non tutte le attività sono, però, consentite perchè alcune possono sollecitare in modo importante le articolazioni. Si consiglia, dunque, di praticare nuoto (evitare lo stile a rana perché soggetto a maggiori sollecitazioni intrarticolari) , altri esercizi in acqua e passeggiate in bicicletta.
Sono, invece, controindicate corsa e ballo perché il peso corporeo grava in modo importante sulle articolazioni.