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Alfa 1 glicoproteina acida

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L’alfa 1 glicoproteina acida viene essenzialmente prodotta dal fegato e la sua concentrazione ematica può variare in modo anomalo in presenza di infezioni, infiammazioni, traumi, ustioni e particolari affezioni. Questa guida vuole, dunque, andare alla sua scoperta soffermandosi in modo particolare su natura della proteina, esami di laboratorio, valori di riferimento, lettura dei risultati e possibili conseguenze sulla salute.

Che cos’è l’alfa 1 glicoproteina acida?

L’alfa 1 glicoproteina acida, meglio nota come orsomucoide (ORM) o mucoproteina, è una proteina prodotta in fase acuta in presenza di processo infiammatorio o danno cellulare; si tratta, più precisamente, di un’alfa 1-globulina la cui sintesi è governata da due geni poliformi siti sulla superficie dei cromosomi.

L’alfa 1 glicoproteina acida viene prodotta principalmente dal fegato e la sua concentrazione ematica è destinata ad aumentare, come precedentemente accennato, in presenza di processi infiammatori, infezioni, ustioni e traumi.

Quali sono i valori di riferimento dell’alfa 1 glicoproteina acida e come si misura la sua concentrazione?

I valori di riferimento della concentrazione di alfa 1 glicoproteina acida sono generalmente compresi tra 0,6 e 1,2 mg/mL; questo dosaggio è da ritenersi valido in soggetti di ambo i sessi ed età variabile (bambini compresi).

La concentrazione ematica di tale proteina si misura sottoponendo l’individuo a un banale prelievo di sangue. L’esame di laboratorio non richiede alcuna preparazione particolare (l’individuo deve limitarsi a osservare un digiuno di almeno 8 ore), ma è indispensabile informare il proprio medico curante in caso di terapia farmacologica o gravidanza in corso.

Alfa 1 globuline alte quale è la causa?

La lettura dei risultati delle analisi delle macroglobuline può evidenziare anomale concentrazioni ematiche di alfa 1 glicoproteina acida, una alfa globulina alta.

Un aumento dei valori può, per esempio, essere diretta conseguenza di:

• infezioni di vario tipo;

• tubercolosi;

• reumatismi;

infarto del miocardio;

• necrosi tissutale;

• metastasi;

• ittero ostruttivo;

• interventi chirurgici.


I livelli plasmatici di alfa 1 glicoproteina acida possono, invece, diminuire in caso di:

• ittero epatocellulare;

• infezioni intestinali;

• malnutrizione;

• disturbi a carico del fegato.


Si registrano, infine, alterazioni dei valori in presenza di gestazione, ustioni, specifiche terapie farmacologiche e AIDS.

Alfa 1 glicoproteina acida e tubercolosi

La tubercolosi, comunemente nota come TBC, è un’affezione infettiva e contagiosa causata dal cosiddetto bacillo di Koch. Coinvolge i polmoni, è potenzialmente molto grave e si trasmette attraverso emissione di saliva, colpi di tosse e starnuti. I soggetti che sviluppano la malattia tubercolare accusano rapida perdita di peso, alterazione della temperatura corporea, sudorazione notturna, brividi, mancanza di appetito, astenia, tosse persistente e dolori toracici. I pazienti con sospetta TBC devono sottoporsi quanto prima a tutti gli accertamenti del caso perché una diagnosi precoce è essenziale in termini di prognosi e limitazione di possibili contagi.
Le indagini eseguite comprendono solitamente esami ematochimici di laboratorio, test di Mantoux alla tubercolina ed esami strumentali (radiografia toracica, tomografia computerizzata e broncoscopia).
I pazienti affetti da TBC vengono, generalmente, trattati con antibiotici finalizzati a distruggere i batteri presenti all’interno dell’organismo: gli stessi devono, però, essere assunti per un periodo prolungato di tempo (6-9 mesi). La durata della terapia viene stimata valutando condizioni dell’individuo, gravità della malattia, età della persona ed eventuale resistenza al farmaco somministrato. Un trattameno di questo tipo, pur essendo indispensabile per la guarigione del paziente, non è però esente da possibili effetti collaterali quali disturbi al fegato, alterazioni dei valori ematici, nausea, emesi, colore scuro delle urine, ittero, gonfiore addominale e alterazioni della vista.

Alfa 1 glicoproteina acida e ittero ostruttivo

L’ittero post-epatico (o ittero ostruttivo) si contraddistingue per un aumento della bilirubina diretta a seguito di colestasi (condizione per cui la bile non riesce a defluire nell’intestino).

L’ittero ostruttivo è, generalmente, correlato a calcolosi della colecisti, colangiti, colangiocarcinomi, neoplasie periampollari, tumori del fegato e metastasi epatiche. L’ittero è, dunque, sintomo di una condizione meritevole di approfondimento ed è di solito correlato a steatorrea (i sali biliari non assorbono i grassi introdotti con la dieta e le feci assumono una colorazione chiara), dolorabilità nel tratto addominale, nausea, emesi, mancanza di appetito, perdita di peso, urine di colore scure, bradicardia e prurito. L’ittero viene diagnosticato molto semplicemente, mentre appare più complesso risalire alla causa scatenante di tale condizione. Gli accertamenti obbligatori comprendono esami ematochimici di laboratorio, test delle urine, radiografie, ecografie ed eventuale biopsia del fegato.

Conclusioni

L’alfa 1 glicoproteina acida è una proteina prodotta principalmente dal fegato in presenza di infiammazioni, infezioni, traumi e ustioni.

La sua concentrazione ematica è generalmente compresa tra 0,6 e 1,2 mg/mL, ma talvolta si possono registrare alcune alterazioni meritevoli di approfondimenti diagnostici. I valori dell’alfa 1 glicoproteina acida vengono misurati sottoponendo il paziente a un banale prelievo di sangue dalla vena di un braccio e, in caso di anomalie, si procede a ulteriori accertamenti.
Gli esami ematochimici vengono eseguiti all’interno dei laboratori analisi che possono registrarsi, gratuitamente, sulla home page di questo sito al fine di gestire le analisi con il software in cloud e aggiornare, in tempo reale, le informazioni contenute all’interno del vademecum (file in formato pdf destinato a potenziali pazienti) direttamente sul sito web del laboratorio.

Alfa 1 Microglobulina

Ruolo biologico delle alfa globuline

Prodotte dal fegato e rilasciate nel torrente circolatorio in presenza di processi morbosi solitamente di carattere infiammatorio, le alfa globuline sono macromolecole proteiche suddivise in due gruppi: alfa 1 globuline e alfa 2 globuline.

La loro analisi viene effettuata mediante un processo di laboratorio chiamato elettroforesi, che si realizza su un campione di sangue venoso e che consente di identificare le varie tipologie in base alla loro diversa mobilità in un campo elettrico.

In base a questi test ematochimici, il valore normale della alfa globuline è compreso tra 0,1 e 0,3 g/dl, corrispondenti a una percentuale compresa tra 2 e 3,5%.

È possibile riscontrare valori inferiori o superiori alla soglia fisiologica che fanno sospettare la presenza di vari tipi di patologie, ma che da soli non sono indicativi nè caratterizzanti di una determinata malattia.

Si può dire che il dosaggio delle alfa globuline rappresenta un solo aspetto del quadro diagnostico che deve essere completato con l’esame obiettivo del paziente e altre indagini cliniche più approfondite.

L’alfa 1 microglobulina è una proteina plasmatica che viene prodotta dagli epatociti e che funziona rimuovendo i radicali liberi ossidanti dai tessuti, che vengono così protetti dal pericoloso stress ossidativo.

Essa trova largo impiego anche come indicatore di proteinuria nei casi in cui il valore del suo rapporto con la creatinina superi il valore soglia.

In alcuni casi l’alfa 1 microglobulina svolge il ruolo di marker diagnostico nel test per la pre-eclampsia, in quanto lo stress ossidativo presente a livello placentare provoca la sintesi endogena della proteina potenziando la sua concentrazione plasmatica.

In questa situazione, il suo ruolo diventa inoltre fondamentale per iniziare tempestivamente il trattamento contro questa malattia, che può essere fatale per la gestante.

Oltre che come marker diagnostico l’alfa 1 microglobulina ha anche un notevole potenziale terapeutico, che l’ha resa utile per alcune applicazioni curative in caso di danni ai tessuti cerebrali prodotti da sanguinamento (emorragia cerebrale) oppure in presenza di ulcere localizzate in varie parti del corpo.

Si tratta di una piccola proteina globulare presente nel plasma sanguigno e sintetizzata da tutte le cellule dell’organismo anche se soprattutto da quelle epatiche.
Costituito da 183 amminoacidi, questo peptide comprende anche tre catene di carboidrati, in grado di trasportare principalmente i radicali liberi.

Denominata anche “bidone dei rifiuti”, l’alfa 1 microglobulina svolge un ruolo molto importante di protezione cellulare e tessutale verso lo stress ossidativo.

Essa interviene anche come fattore immunoregolatore sopprimendo la risposta immunitaria di neutrofili e linfociti.

Alfa 1 microglobulina bassa

Questa condizione si rileva in presenza di malattie epatiche, come epatite o cirrosi epatica, o polmonari, come enfisema congenito oppure patologie renali di varia natura.

Alfa 1 globuline alte da cosa dipende

Un aumento di queste proteine è causato nella maggior parte dei casi da malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide e il lupus eritematoso oppure da alcune forme neoplastiche.

La richiesta del dosaggio di queste proteine è collegata a:
– sospetto di disturbi del sistema nervoso periferico, non chiaramente identificabili, e che richiedono comunque ulteriori accertamenti:
– elevati valori di calcio nel sangue, di probabile natura neoplastica, soprattutto relativi a tumori della tiroide;
– diminuzione patologica di emoglobina o ematocrito, riconducibile a forme acute di anemia;
– comparsa di infezioni ricorrenti senza apparente causa;
– fratture ripetute causate da traumi di piccola entità.

Il dosaggio effettuato su un campione di sangue venoso può essere modificato dall’assunzione di alcuni farmaci, come cortisonici, pillola anticoncezionale, anticonvulsivanti, ipoglicemizzanti orali e alcuni tipi di antibiotici tra cui i sulfamidici e la neomicina.

Alfa globuline ed elettroforesi

L’elettroforesi è una tecnica di laboratorio che, utilizzando un campo elettrico, è in grado di separare le proteine in base alla loro struttura.

Esse si distinguono in cinque frazioni, che sono:
– albumina;
– alfa 1 globuline;
– alfa 2 globuline;
– beta globuline;
– gamma globuline.

In condizioni fisiologiche, la concentrazione di queste macromolecole si mantiene in una forma di equilibrio dinamico, che garantisce un’omeostasi metabolica dell’organismo.

Un’alterazione del loro rapporto è indicativa di alcune malattie, che devono comunque essere diagnosticate anche in base ad altre indicazioni cliniche.

Questa metodica viene utilizzata anche nel follow up di pazienti che seguono terapie di lunga durata.

Le proteine plasmatiche vengono considerate importanti indicatori (marker proteici) di numerose patologie.

Le alfa 1 microglobuline svolgono principalmente una funzione trasportatrice delle molecole lipidiche e degli ormoni e quindi sono collegate al metabolismo di numerose ghiandole endocrine.

Interpretazione dei risultati

Come accennato, un aumento della concentrazione di alfa 1 microglobulina può essere riconducibile a:
– sindromi infiammatorie;
– forme neoplastiche;
– malattie autoimmuni.

– In caso di infiammazioni, gli antigeni responsabili del quadro morboso provocano una risposta immunitaria globale da parte dell’organismo, che prevede l’aumento di produzione di alcune proteine tra cui principalmente le gamma globuline, IgG e IgM, che sono le principali responsabili della reazione immunitaria.

Anche le alfa globuline partecipano a questo processo come fattori coadiuvanti alla risposta immunitaria principale, non manifestando una selettività in quanto la loro produzione avviene in qualsiasi tipo di processo flogistico.

L’aumento della loro produzione ha quindi un valore unicamente quantitativo (di incentivare la reattività dell’organismo nei confronti delle cause patogene) ma non qualitativo.

– Nelle forme neoplastiche di alcuni carcinomi, l’aumento delle alfa 1 globuline è riconducibile a un tentativo dell’organismo di rispondere all’incontrollata moltiplicazione cellulare provocata dal tumore.
Anche in questo caso si tratta di un fenomeno aspecifico che insorge quando si verifica una proliferazione di cellule non-self.

– Le malattie autoimmuni dipendono dalla produzione di anticorpi contro cellule self, responsabile dell’insorgenza di quadri morbosi di vario tipo.
L’incentivazione di alfa 1 microglobuline si collega anche in questo caso alla risposta immunitaria indiretta che l’organismo mette in atto in seguito a una stimolazione nociva.


Bisogna sempre tenere conto che il dosaggio di queste proteine potrebbe essere condizionato da vari farmaci che devono essere interrotti almeno 24 ore prima del prelievo ematico.

Quando effettuare il dosaggio di alfa 1 microglobuline

Il dosaggio di alfa 1 microglobuline non è un esame di routine ma viene eseguito su precisa richiesta del medico in relazione ad alcuni quesiti diagnostici, che riguardano i seguenti sintomi:
– proteinuria (presenza di proteine nelle urine);
– dolore continuativo alla schiena (principalmente a livello dei reni);
– affaticamento costante anche per attività poco impegnative;
– ricorrenti infezioni di tipo batterico;
– neuropatie periferiche;
– aumento della calcemia;
– amiloidosi primaria.

Il loro aumento non è sempre e soltanto legato a cause patologiche, ma anche a condizioni fisiologiche; infatti durante il periodo gestazionale si verifica un incremento causato probabilmente da una stimolazione fetale.

Durante terapie prolungate a base di contraccettivi orali si può notare una maggiore concentrazione collegata al metabolismo ormonale.

Il dosaggio di queste proteine viene richiesto in presenza di traumi ripetuti e collegati a cause che non li giustificano in quanto di solito essi dipendono da alterate reazioni immunitarie.

Ruolo clinico della alfa 1 microglobulina

Appartenente a un gruppo eterogeneo di globuline, la alfa 1 microglobulina viene sintetizzata a livello del tessuto epatico per poi essere trasportata nel sangue verso gli organi in cui viene richiesta la sua presenza.

Il suo ruolo clinico è quello di marker aspecifico nei confronti della risposta immunitaria generalizzata dell’organismo e di marker specifico verso determinate stimolazioni antigeniche.

In base alla separazione elettroforetica, tutte le globuline presenti nel sangue sono in grado di distribuirsi in frazioni indicative delle differenti alterazioni metaboliche.

L’elettroforesi proteica, realizzata in laboratorio su specifica richiesta, è in grado di orientare il medico verso determinate diagnosi, che comunque devono tenere conto del quadro clinico del paziente.

Trattandosi di una proteina con basso peso molecolare, in condizioni fisiologiche la alfa 1 microglobulina viene filtrata normalmente dal glomerulo renale ed è completamente riassorbita a livello tubulare.
Essa pertanto non deve essere presente nell’urina; quando invece compare, diventa un indice di danno al tubulo distale.

Per avere un quadro generale è quindi necessario procedere innanzi tutto con il dosaggio ematico della proteina, che può avere un valore diagnostico soltanto se collegato ad altre indagini cliniche.

Successivamente può essere opportuno effettuare anche un test sull’urina per rilevare la funzionalità renale.
In base ai dati ottenuti è quindi possibile emettere con certezza una diagnosi sicura.

In particolare le alfa 1 globuline vengono dosate utilizzando metodologie basate sull’analisi di enzimi coinvolti nella loro sintesi, responsabili della differente velocità di migrazione delle molecole nel campo elettrico.

Alfa, beta e gamma globuline costituiscono il pannello di funzionalità globale delle proteine sieriche, che viene prescritto tutte le volte in cui ci siano dubbi diagnostici sulla genesi di patologie infiammatorie.

In questi casi infatti l’agente infettante innesca una serie di reazioni che interessano l’intero organismo e che quindi richiede informazioni ad ampio raggio.

Le sindromi flogistiche, che spesso vengono curate con rimedi terapeutici polivalenti, richiedono invece un’attenta analisi per risalire alla causa scatenante.

L’elettroforesi delle proteine sieriche (protidogramma o elettroforesi proteica) è la tecnica di laboratorio più utilizzata per valutare gli aspetti quantitativi e qualitativi delle proteine ematiche e identificare la presenza di quelle anomale oppure presenti in quantità non fisiologica.


Alfa 2 globuline cosa sono

L’alfa 2 globulina è una proteina che si trova nel sangue e fa parte di un numeroso gruppo di proteine dette Alpha2 globuline. Di questo gruppo fanno parte: aptoglobina, proteine urinarie maggiori, la proteina C, ceruloplasmina, angiotensinogeno, globulina legante gli ormoni tiroidei TBG, Alfa2 antiplasmina, Alfa2 lipoproteina e appunto la Alfa2 Macroglobulina.

Si tratta di proteine plasmatiche sintetizzate dal fegato. Sono tra le più presenti, in termini numerici, nel nostro sangue. Ognuna di esse ha particolari funzioni ma possiamo sintetizzare affermando che, in linea generale, le proteine Alfa2 globuline si occupano di trasportare nel sangue ormoni e lipidi. L’alterazione della loro concentrazione (aumento o diminuzione) è sintomatica di infezioni, infiammazioni, insufficienza renale, neoplasie maligne, emolisi, infarto, leucemia acuta, linfoma di Hodgkin, steattorea, gastroenterite e ad altre situazioni patologiche proprie ad ogni specifica proteina.

Alfa 2 globuline valori

Come l’intera categoria alla quale Alpha2 macroglobulina appartiene, ossia Alpha2 globuline, anch’essa viene analizzata per mezzo di analisi di laboratorio e viene separata da tutte le altre proteine presenti nel sangue attraverso l’elettroforesi. Elettroforesi è una tecnica laboratoriale che fa leva sulla massa molecolare e sulla carica elettrica propria alle proteine. Difatti, al campione di sangue sottoposto ad analisi, viene applicato un campo magnetico che attrae e dunque separa le diverse tipologie di proteine che, dotate di massa molecolare e carica elettrica proprie, rispondono diversamente allo stimolo della corrente continua. Sintetizzando, attraverso l’elettroforesi è possibile individuare e osservare la quantità e la qualità delle proteine presenti nel nostro sangue. Prima di analizzare nello specifico Alpha 2 macroglobulina per comprendere che tipo di funzione svolge, possiamo affermare che i valori considerati normali dell’intero gruppo di cui fa parte si aggirano intorno a questi dati:

Alpha2 globulina: 5.4–10.6percento oppure 0.5–1.0 g/dl

La fonte alla quale appartiene la forbice numerica appena citata è: McGraw-Hill’s Manual of Laboratory & Diagnostic Tests.
Tuttavia, risulta utile ricordare che i valori di base e considerati standard possono variare, seppur leggermente, a seconda del laboratorio di analisi al quale si fa capo; per tale ragione si suggerisce di controllare e rifarsi ai dati presenti sul proprio referto (che rispondono ciascuno alle tecniche e agli standard operativi del laboratorio di analisi al quale ci si reca).

Alfa 2 globuline ruolo

Si tratta di una delle proteine più grandi, a livello di dimensioni, circolanti nel plasma; è prodotta principalmente dal fegato e in minore quantità anche da fibroplasti, macrofagi e da cellule adrenocorticali. Si occupa di rendere inattivi le proteasi, ossia enzimi che sono coinvolti nella catalizzazione dei legami peptidici. Per fornire qualche esempio, si menzionano enzimi come la trombina, presenti nei meccanismi di coagulazione del sangue.

L’ Alpha2 macroglobulina si occupa anche del trasporto di ormoni come l’insulina e Gh (l’ormone della crescita). Per tale compito, si registra un aumento della sua presenza durante il periodo infantile e con l’avanzare dell’età. Date le sue dimensioni, questa proteina non viene espulsa attraverso le urine. Qualora dovesse esserci qualche lesione ai reni la sua concentrazione aumenterebbe.

Interpretazione dei risultati

A seguito delle analisi del sangue in appositi laboratori, vengono valutati i valori del gruppo di proteine Alpha2 globuline. Nel caso in cui venga registrato, nello specifico, un valore anomalo di Alpha2 macroglobulina si possono tirare le seguenti conclusioni:

Alfa 2 globuline valori alti da cosa dipende

L’alfa 2 globulina aumentata nelle urine risulta segno della sindrome nefrosica e di problematiche renali. Difatti, sebbene valori anomali di questa proteina non sono indice di gravi patologie e non inducono ad allarmarti preoccupazioni, vengono utilizzati per comprendere la salute e lo stato dei reni e se ci sono squilibri nella pressione oncotico sanguigna. Un aumento alfa 2 globuline potrebbe essere dovute ad una diminuzione di concentrazione di altre proteine di minore dimensione.

Alfa 2 globuline alte nei bambini

In un bambino, l’elettroforesi alfa 2 alto può essere causato da una varietà di fattori, tra cui:

  • Infezioni, come infezioni virali, batteriche o fungine
  • Infiammazioni, come artrite reumatoide o lupus eritematoso sistemico
  • Malattie autoimmuni, come diabete mellito di tipo 1 o celiachia
  • Malattie del fegato, come epatite o cirrosi
  • Malattie renali, come sindrome nefrosica o glomerulonefrite
  • Tumori, come linfoma o leucemia

In alcuni casi, un aumento delle alfa 2 globuline può essere dovuto a una condizione benigna, come una condizione chiamata gammapatia monoclonale di incerto significato (MGUS). La MGUS è una condizione in cui si verifica una produzione anomala di un tipo di globulo bianco chiamato plasmacellula. La MGUS è solitamente asintomatica e non richiede alcun trattamento.

Se un bambino viene diagnosticato con un aumento delle alfa 2 globuline, il medico eseguirà ulteriori test per determinare la causa sottostante. Questi test possono includere:

  • Analisi del sangue
  • Esami strumentali, come ecografia, tomografia computerizzata (TC) o risonanza magnetica (RM)
  • Biopsia

Il trattamento per un aumento delle alfa 2 globuline dipende dalla causa sottostante. Se la causa è un’infezione, il trattamento consisterà nella terapia antibiotica o antivirale. Se la causa è un’infiammazione, il trattamento consisterà nella terapia corticosteroidea o immunosoppressiva. Se la causa è una malattia del fegato o dei reni, il trattamento sarà mirato alla malattia di base. Se la causa è un tumore, il trattamento sarà la terapia antitumorale.

In generale, un aumento delle alfa 2 globuline nei bambini è un segno di una condizione sottostante che richiede un ulteriore inquadramento diagnostico. Il trattamento dipenderà dalla causa sottostante, ma in alcuni casi può essere necessario un trattamento a lungo termine.

Alfa 2 globuline valori bassi da cosa dipende

L’abbassamento della concentrazione nelle urine di globuline alfa 2, quindi una elettroforesi di sieroproteine alpha 2 bassa, potrebbe essere indice della presenza di malattie epatiche come la cirrosi epatica, di ipertiroidismo oppure di alterazioni della mucosa intestinale. Un altro motivo di alfa 2 globuline basse potrebbe essere la presenza di ustioni oppure di probabile malfunzionamento del rene.

Analisi dell’alfa 2 macroglobuline

Le analisi delle proteine Alpha2 globuline vengono prescritte come esami di controllo generico e nell’eventualità vengano riscontrati dei sintomi che inducano a pensare alla presenza di qualche patologia che colpisce le cellule del sangue.

Volendo fornire un quadro più completo e più dettagliato è possibile affermare che le analisi di questo gruppo di proteine e, dunque, anche della proteina presa in questione in questo vademecum, sono consigliate in caso di: infiammazioni e infezioni periodiche, anemia, problemi ai reni, eccessiva presenza di proteine nelle urine, neuropatia, neoplasia, affaticamento anomalo e dolore alle ossa.

Non sono previste particolari preparazioni all’esame del sangue.

D’altra parte, prima di sottoporsi alle analisi, si ritiene preferibile digiunare dodici ore. I valori potrebbero risultare influenzati da alcuni farmaci, come ad esempio: clorpromaziona, farmaci del tipo aspirina,cortisonici, isoniazide, fenacemide, tolbutamide, neomicina.

Per tale motivo non è consigliabile sottoporsi alle analisi del sangue per la valutazione del gruppo di proteine identificato con la denominazione Alpha2 globuline, qualora si stia seguendo una terapia a base di antibiotici e dei suddetti medicinali.

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