L’elettroforesi è una tecnica usata all’interno dei laboratori di analisi finalizzata alla separazione e dunque all’osservazione e valutazione delle proteine all’interno del sangue, delle urine e del liquor.

Viene, difatti, eseguita su tre tipi di campione: del sangue, con prelievo venale, delle urine, su campioni estemporanei ma effettuati nelle ventiquattro ore precedenti l’esame e di liquor ossia il liquido cefalorachidiano.
In quest’ultimo caso il liquido viene prelevato attraverso una puntura che riesce a raggiungere il canale spinale (puntura lombare). Viene anche definita elettroforesi proteica o protidogramma. L’elettroforesi è un tipo di metodo laboratoriale in grado di sfruttare la massa molecolare e la carica propria ad ogni singola tipologia di proteine, ognuna delle quali risponderà in maniera differente alle cariche di corrente continua alle quali viene sottoposta.
Detto in altri termini, le proteine del campione di liquido biologico separate dall’elettroforesi, formano un modello di bande di migrazione di diversa ampiezza e intensità a seconda della tipologia e delle caratteristiche proprie a ciascun gruppo. Nello specifico, questo tipo di tecnica permetterà di separare le varie proteine in, principalmente, cinque gruppi: albumina, alfa1 globuline, alfa2 globuline, beta-globuline e gamma globuline. Alcuni laboratori d’analisi individuano sei gruppi con la suddivisione di beta globuline in in beta1 globuline e beta2 globuline.
Per fornire un esempio concreto del funzionamento dell’elettroforesi è possibile rifarsi al comportamento dell’albumina: una volta in possesso del campione di uno dei liquidi biologici sopra indicati, nel tracciato elettroforetico comparirà un picco alto e stretto corrispondente all’albumina la cui carica risponde per prima allo stimolo elettrico.
Quando vengono richieste le analisi e come prepararsi?
L’elettroforesi viene prescritta dal medico come parte degli esami di controllo e come parte di un iter diagnostico. La quantità e la qualità della presenza dei gruppi proteici e dell’albumina sono utili alla comprensione dello stato di buona salute del singolo individuo.
Le analisi vengono richieste, dunque, al fine di valutare la concentrazione e la salute delle proteine nel corpo e come guida e indizio per la diagnosi di malattie quali il mieloma multiplo, il tumore al sangue, la sclerosi multipla, infiammazioni e infezioni e in caso di malattie che coinvolgono i reni e il fegato.
L’osservazione delle proteine permette, difatti, l’ndividuazione della presenza di proteine anomale, l’assenza di quelle normali e la variazione della loro concentrazione.
Nello specifico, viene richiesta l’elettroforesi del siero nel caso in cui altre analisi di laboratorio abbiano dato risultati anomali e in caso si sospetti la presenza di: infiammazioni e infezioni, epatopatia, mieloma multiplo,nefropatia, malattia autoimmune, amiloidosi.
Il medico prescriverà elettroforesi delle urine nel caso in cui venga osservata una concertazione eccessiva e anomala di proteine nelle urine (l’analisi permetteranno di supporne la causa). L’elettroforesi delle proteine del liquor viene, invece, richiesta quando si sospetta la presenza di una sclerosi multipla.
L’elettroforesi può, inoltre, essere prescritta a intervalli regolari, in caso di diagnosi di malattie e condizioni anomale, per la monitorazione non solo della malattia stessa e ma anche dell’efficacia del trattamento utilizzato.
Prima di sottoporsi alle analisi è consigliato: digiunare dieci/dodici ore in caso di prelievo del sangue; nel caso di analisi delle urine, procurarsi i contenitori idonei alla raccolta delle unire che può avvenire in un momento qualsiasi della giornata ma in ogni caso durante le ventiquattro ore precedenti la consegna del campione; nessuna preparazione in caso di prelievo del liquor.
In generale si consiglia di comunicare al proprio medico l’uso di farmaci e se si è sottoposti a particolari terapie farmacologiche.
Difatti i risultati potrebbero essere influenzati dall’assunzione di antibiotici, contraccettivi orali, ormoni della crescita, androgeni, insulina e degli steroidi anabolizzanti. L’alterazione del referto potrebbe esser dovuta anche ad una dieta vegetariana, ad iperlipedia ossia ad un’elevata concentrazione di grassi nel sangue, alla somministrazione di una grande quantità di liquidi attraverso le vene e a causa di campioni emolizzati.
Quali sono le funzioni dei gruppi proteici?
Come più volte sottolineato all’interno di questo vademecum, l’elettroforesi è un metodo di laboratorio che, separando le proteine, consente di studiare e analizzare il loro stato e la loro concentrazione nei liquidi biologici del nostro corpo (sangue, urine e liquor). Pertanto è utile osservare le funzioni svolte da ciascun gruppo proteico in modo da poter meglio orientarsi.
L’albumina rappresenta il sessanta percento delle proteine nel sangue ed è prodotta dal fegato. Tra le sue funzioni si annoverano la garanzia della corretta gestione della pressione osmotica (in altri termini, l’albumina si preoccupa del contenimento dei liquidi all’interno dei vasi sanguigni affinché non straripino) e il trasporto, attraverso il sangue, degli ormoni, della bilirubina e dei principi attivi dei farmaci che vengono assunti.
Le alfa1 globuline sono le proteine che lavorano nel trasporto di ormoni e grassi e sono presenti nelle cellule. Anche le alfa2 globuline lavorano all’interno delle cellule e sono adibite al trasporto di sostanze quali lipidi e ormoni.
Beta 1 e2 globuline sono gruppi di proteine funzionali al trasposto di sostanze nel sangue. Tra le più note è menzionabile la trasferrina, la proteina che trasporta il ferro e la beta2 microglobulina. Le gamma globuline sono coinvolte, invece, nel sistema immunitario in quanto costituiscono i nostri anticorpi.
A parte gli anticorpi e le proteine di completamento, il resto delle proteine dei vari gruppi è prodotto dal fegato.
Valori di riferimento dell’elettroforesi
Prima di passare in rassegna i valori standard ai quali è possibile rifarsi, è necessaria una premessa: la forbice valoriale considerabile normale di ciascuno gruppo proteico dipende da diversi fattori quali l’età, il sesso e gli strumenti utilizzati dai singoli laboratori di analisi.
Per tale ragione si consiglia di far sempre riferimento ai valori indicati all’interno del proprio referto. Inoltre, per una corretta e appropriata valutazione dei dati è utile rivolgersi al proprio medico, in quanto avrà un prospetto ampio e completo dello stato di salute del singolo.
Nel caso dell’albumina, i suoi valori potranno essere considerati normali se risulterà essa presente nel sangue in un intervallo compreso fra il 59 e il 69 percento e se la quantità sarà tra 3.70 e i 5.30 grammi per decilitro di sangue.
I valori del gruppo alfa 1 globuline sono rassicuranti se le percentuali della sua presenza si aggirano tra i 2 e i 3.5 percento e i valori della sua quantità fra i 0.14 e 0.30 grammi per decilitro di sangue.
Le alfa 2 globuline dovrebbero essere presenti nel nostro sangue in un range di percentuali compreso fra 6 e 11 e tra i 0.41 e 0.90 grammi per decilitro di sangue.
La presenza di beta1 e 2 globuline dovrebbe collocarsi tra 6.30 e il 12 percento mentre la quantità tra 0.56 e 1 grammo per decilitro di sangue. Infine, le gamma globuline dovrebbero essere presenti in una percentuale che va dal 9 al 20 percento e la loro quantità dovrebbe risultare tra 0.68 e 1.5 grammi per decilitro di sangue.
Come interpretare i risultati?
Eseguite le analisi di laboratorio e in caso di risultati anomali che si allontanano dai range considerati normali, le ragioni potrebbero essere differenti e molteplici. Ecco, di seguito, una guida all’interpretazione dei valori per ciascun gruppo proteico.
Nel caso in cui, nel tracciato elettroforetico, si registri una diminuzione della quantità e della percentuale di presenza dell’albumina nel sangue si potrebbero ipotizzare le seguenti cause: malnutrizione, malassorbimento (dovuto a celiachia e intolleranze proteiche), patologie infiammatorie e malattie legate ai reni e al fegato.
In quest’ultima circostanza ci si potrebbe trovare difronte: cirrosi epatica, epatite acute, sindrome nefrosica e glomerulonefrite (appartenenti alle malattie renali) e sintesi difettosa dell’albumina. Inoltre potrebbero registrarsi dei valori bassi qualora ci si trovi in uno stato di gravidanza in quanto le proteine vengono usate dal feto e a causa dello stravolgimento ormonale al quale la donna fa fronte. Invece valori risultati alti di albumina non destano particolari allarmi clinici, d’altra parte è utile segnalare che l’innalzamento potrebbe esser dovuto alla diminuzione di concentrazione degli altri gruppi proteici o a disidratazione.
A riguardo del gruppo proteico alfa1 globuline, valori bassi rispetto a quelli considerati normali potrebbero essere il segno di: patologie epatiche gravi, enfisema congenito e malattie renali. Valori alti potrebbero esser dovuti ad infiammazioni.
Valori bassi del gruppo alfa2- globuline, potrebbero indicare: malnutrizione, la distruzione dei Gr ossia l’emolisi e malattie epatiche gravi. Nel caso in cui i valori siano alti ci si potrebbe trovare difronte la presenza di malattie infiammatorie croniche e gravi o alla sindrome neofrosica (malattia renale).
Qualora nel tracciato elettroforetico il gruppo Beta 1 e 2- globuline registra valori bassi, la causa potrebbe individuabile nella malnutrizione o nella presenza di malattie autoimmuni. Mentre nel caso in cui i valori si collochino in un range basso allora ci si potrebbe trovare difronte la presenza di colesterolo eccessivo nel sangue, anemia dovuta alla mancanza di ferro, particolari casi di mieloma multiplo o gammopatia monoclonale.
Per quanto riguarda le gamma globuline, trattandosi di proteine coinvolte nel sistema immunitario, l’alterazione dei loro valori è legata a problematiche relative ai nostri anticorpi. Nello specifico la registrazione di valori bassi potrebbe far pensare alla presenza di immunodeficienza secondaria e a varie malattie del sistema immunitario. In presenza di valori alti è utile fare una distinzione fra due tipi di anticorpi. Nel caso in cui i valori degli anticorpi policlonali prodotti da differenti plasmacellule sono alti, allora c’è il rischio di: artrite reumatoide, lupus, cirrosi, infezioni, immunizzazioni recenti, patologie infiammatorie e malattie croniche al fegato. Invece se sono alti i valori degli anticorpi monoclonali derivati da un singolo tipo di plasmacellule potrebbe trattarsi della presenza di: tumori, gammopatia monoclonale, l’infoma, mieloma multiplo e macroglobulinemia di Waldenstrom.
Risultati anomali a seguito dell’elettroforesi del liquor potrebbero indicare la presenza di sclerosi multipla o di infezioni al sistema nervoso centrale.
Per quanto concerne invece l’elettroforesi urinaria, valori sospetti e fuori norma potrebbero essere indice di malattie o disfunzioni renali.
In tutti i casi, sulla base del referto, il medico prescriverà ulteriori analisi capaci di accertare la diagnosi ipotizzata e che permettano di poter procedere all’identificazione dei rispettivi e idonei trattamenti.