Che cos'é il colesterolo totale
Il colesterolo è un composto organico facente parte del gruppo dei lipidi steroidei, il cui ruolo è indispensabile per l’organismo, a patto che la sua concentrazione non superi il fisiologico valore soglia di 200 mg/ml.
Si tratta di una sostanza di colore biancastro che ha una consistenza simile a quella della cera, e che viene sintetizzato soltanto da organismi animali.
Dal punto di vista chimico è un alcol solubile nei grassi, che si trova abbondantemente presente nella sostanza bianca encefalica.
Esso è un componente essenziale delle membrane cellulari, delle quali regola la permeabilità e la fluidità e di numerose strutture sub-cellulari, oltre che di molti complessi lipo-proteici presenti nel sangue.
E’ un precursore di sali biliari, di vitamina D e di ormoni steroidei sia femminili (estrogeni) che maschili (testosterone) e di cortisolo.
Inoltre esso trasporta gli acidi grassi, con cui può subire un processo di esterificazione, e partecipa attivamente alla sintesi di ormoni steroidei.
L’organismo produce in maniera autonoma oltre il 70% di colesterolo totale, mentre il restante 30% viene introdotto tramite il regime alimentare; la sua sintesi parte dall’acido acetico dal quale subisce una lunga sequenza di trasformazioni.
A livello del tessuto epatico avviene la regolazione della colesterolemia ematica: da un lato questo organo presiede la sua sintesi e d’altro lato preleva dal sangue il composto che si trasforma poi in acidi biliari, eliminabili con la bile.
Funzioni del colesterolo
Ha le funzioni di stabilizzatore delle membrane cellulari e di precursore di ormoni steroidei, questa sostanza funziona come emulsionante sugli alimenti mediante la sintesi di bile a livello dell’intestino tenue, da cui essa poi passa alla colecisti dove è in parte immagazzinata.
La presenza di colesterolo è indispensabile durante lo sviluppo embrionale, e una sua carenza è collegata all’insorgenza di malformazioni fetali.
Anche la differenziazione e la crescita delle cellule è strettamente collegata alla presenza di colesterolo ematico, la cui diminuzione si associa a numerose anomalie strutturali e funzionali.
Esso riveste un ruolo di estrema rilevanza anche nei processi di trasmissione trans-membrana delle cellule dato che permette la produzione di vescicole di trasporto.
Le sue caratteristiche organolettiche contribuiscono a rendere la molecola indispensabile per la sopravvivenza dell’organismo umano.
Quanto maggiore è la quantità di colesterolo introdotto con la dieta, tanto minore risulta la sua produzione endogena, secondo un meccanismo di omeostasi metabolica altamente specializzata.
I cibi che contengono elevate concentrazioni di questa molecola sono rappresentati da tutti i grassi animali (saturi) presenti in uova, carne, insaccati, burro, latte intero e latticini.
Gli organi responsabili della produzione endogena della sostanza sono soprattutto il fegato, ma anche le ghiandole surrenali e quelle sessuali.
In alcuni soggetti predisposti, nonostante un’alimentazione corretta ed equilibrata, il tasso di colesterolo supera il valore di 200 mg/ml: si parla allora di ipercolesterolemia famigliare o costituzionale (colesterolo totale alto).
Frazioni del colesterolo totale
Trattandosi di una molecola lipidica, il colesterolo non può circolare nel sangue e deve quindi essere veicolato da proteine trasportatrici che possono essere di due tipi:
– HDL
High Density Lipoproteins, che sono molecole ad alta densità, responsabili di veicolare la frazione di colesterolo utile all’organismo, denominato col nome di colesterolo buono, e che funzionano rimuovendolo dalle pareti dei vasi arteriosi e portandolo al fegato;
– LDL
Low Density Lipoproteins, comprendenti molecole a bassa densità dotate di un elevato grado di affinità per le cellule endoteliali delle pareti arteriose e che trasportano la frazione di colesterolo nocivo per molti apparati corporei, meglio conosciuto con l’appellativo di colesterolo cattivo.
Queste lipoproteine sono formate da una parte centrale lipidica (contenente anche il colesterolo) e una periferica costituita da molecole proteiche.
Colesterolo buono e cattivo
– Il colesterolo HDL (colesterolo buono) viene trasportato dalle parti periferiche del corpo verso quelle centrali, cioé verso gli organi dove viene utilizzato per varie finalità.
Esso svolge un utilissimo ruolo di pulizia delle arterie in quanto funziona come un vero e proprio spazzino in grado di spingere la quota in eccesso di colesterolo verso il tessuto epatico, dove partecipa alla produzione dei sali biliari.
La percentuale di sostanza che prende la strada dell’intestino viene inglobata nella produzione di enzimi digestivi.
Il fondamentale ruolo della frazione HDL è quello di proteggere l’apparato cardio-vascolare dal rischio di infarto del miocardio, da aterosclerosi e da ictus.
Per incrementare la concentrazione di questo colesterolo è necessario svolgere una moderata attività fisica e porre una particolare attenzione al regime alimentare.
– Il colesterolo LDL (colesterolo cattivo) si rivela estremamente dannoso per l’organismo in quanto è responsabile di processi di ossidazione dei radicali liberi che consentono la sua infiltrazione a livello delle pareti dei vasi arteriosi.
Come conseguenza si possono creare depositi molecolari formati da proteine LDL e macrofagi, il cui ruolo è quello di ostacolare il regolare flusso ematico ad opera delle placche ateromatose.
Tali placche, oltre a creare veri e propri blocchi circolatori, sono anche responsabili di una notevole riduzione dell’elasticità di parete vasale, che tende a diventare rigida e poco dilatabile.
Quando le placche arrivano a raggiungere dimensioni notevoli, possono formare dei trombi, prodotti dal distaccamento di alcune loro porzioni.
Colesterolo valori
I livelli fisiologici del colesterolo sono:
– totale = < 200 mg/ml;
– HDL = > 50 mg/ml;
-. LDL = 100 mg/ml.
E’ ormai ampiamente dimostrata una correlazione tra la concentrazione di colesterolo totale, e soprattutto quella della sua frazione LDL, e l’incidenza di cardiopatie coronariche e di patologie vascolari.
Analisi per i valori del colesterolo
Gli esami di laboratorio utilizzati per misurare il livello di colesterolo ematico (totale) non hanno valore diagnostico né di monitoraggio di eventuali patologie cardiovascolari, ma servono unicamente per stimare l’indice di rischio a svilupparle.
Il controllo della colesterolemia serve dunque per fornire valide indicazioni sulle probabilità d’insorgenza di una malattia al cuore o al sistema circolatorio.
Questo genere di analisi viene effettuato tramite analisi di un campione di sangue prelevato dopo 12 ore di digiuno.
Il test di laboratorio, che prevede la valutazione della quantità totale di colesterolo e della frazione HDL, mentre quella LDL può essere calcolata mediante apposita formula, è di solito associato alla definizione dei trigliceridi, un indice collegato all’assetto lipidico del metabolismo.
I valori di riferimento, che sono 200 mg/ml per il colesterolo totale e meno di 60 mg/ml per la frazione HDL, devono quindi essere integrati dalla quota di trigliceridi che non dovrebbe superare la soglia di 150 mg/ml.
Quando il valore del colesterolo totale è compreso tra 200 mg/ml e 240 mg/ml si parla di lieve ipercolesterolemia (colesterolo basso), quando i suoi indici si trovano tra 240 mg/ml e 260 mg/ml si parla di ipercolesterolemia moderata, che diventa elevata (colesterolo alto) oltre i 280 mg/ml.
In questa analisi è necessario sempre valutare anche la concentrazione di trigliceridi che non dovrebbe superare i 150 mg/ml.
L’assetto lipidico dell’organismo è rappresentato da un insieme di valori strettamente collegati tra loro; infatti le due frazioni HDL e LDL non possono essere considerate separatamente in relazione alla loro attività sinergica a livello biochimico.
Nei casi in cui esso si presenti con valori che si discostano notevolmente da quelli di riferimento può essere utile associare agli esami del sangue anche un’ecocardiografia, un’indagine diagnostica non invasiva che, sfruttando le onde, è in grado di realizzare un’analisi morfo-funzionale del cuore.
Quando viene associata all’eco-doppler TSA (Tronco Sovra Aortico), l’indagine risulta del tutto completa dato che consente di visionare con precisione anche il tipo di flusso ematico a livello dei grandi vasi arteriosi.
Le carotidi sono vasi che devono essere analizzate per eliminare il rischio di eventuali depositi di placche ateromatose,l responsabili di ictus cerebrali.
Un’indagine completa relativa alla funzionalità di cuore e vasi sanguigni comprende quindi sia le analisi di laboratorio sull’assetto lipidico, sia ecocardio ed ecodoppler.
Colesterolo Hdl
Concentrazione del colesterolo HDL nel sangue e controllo del rischio cardiovascolare
ll colesterolo buono è un elemento fondamentale per ridurre il rischio cardiovascolare e il suo monitoraggio, costante nel tempo, diventa indispensabile per rimanere in buona salute. Chiunque deve, dunque, sottoporsi a semplici esami di laboratorio preposti a stimare la concentrazione nel sangue di HDL. Questa breve guida vuole indagare più a fondo la natura del colesterolo buono per soffermarsi poi su valori di riferimento, analisi dei risultati e possibili rimedi per favorire un aumento della concentrazione di HDL.
Che cos’è il colesterolo buono e quali sono i suoi valori di riferimento
Il colesterolo buono, meglio noto come HDL, può essere definito come l’insieme di lipoproteine ad alta densità. Queste svolgono una funzione di primaria importanza nel corpo perché trasportano il colesterolo dalle arterie al fegato: il composto viene, quindi, assorbito dai sali biliari per essere poi riversato nell’intestino ed eliminato, almeno in parte, con le feci.
Il colesterolo buono è, dunque, un elemento essenziale per rimanere in buona salute e i suoi valori di riferimento non devono essere generalmente inferiori a 40 mg/ml.
Come si misura il colesterolo buono HDL?
La concentrazione nel sangue di colesterolo buono HDL viene rilevata sottoponendo il paziente a un prelievo ematico (venoso) nel braccio. Il soggetto deve, dunque, presentarsi presso il laboratorio analisi dopo aver osservato un digiuno di almeno 3 ore. Il dosaggio di colesterolo buono HDL viene generalmente eseguito nell’ambito della definizione del profilo lipidico completo del paziente.
Interpretazione dei risultati: colesterolo HDL basso
L’analisi dei risultati, che viene affidata a uno specialista, può evidenziare una preoccupante diminuzione dei livelli di HDL.
Le basse concentrazioni di colesterolo buono HDL espongono il soggetto a un più alto rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Una simile condizione è, però, del tutto asintomatica e può essere evidenziata solo nel corso di esami di laboratorio di routine. La stessa può essere, inoltre, riconducibile a fattori di natura diversa.
• Gestazione e menopausa: entrambe determinano un calo fisiologico dei livelli di colesterolo buono. La gravidanza è costellata da variazioni ormonali, mentre in menopausa si registra una carenza di estrogeni (elementi fondamentali perché stimolano la sintesi di HDL).
• Pillola anticoncezionale: la sua assunzione può causare un brusco calo dei livelli di colesterolo buono in virtù del contenuto in progestenico. Tale molecola favorisce, inoltre, l’aumento dei livelli di LDL (colesterolo cattivo) con conseguente alterazione del colesterolo totale.
• Scorretto regime alimentare: l’assunzione di cibi ad alto tenore di grassi e scarso contenuto in fibre, ortaggi e grassi monoinsaturi determina un aumento del colesterolo cattivo e una diminuzione di quello buono.
• Stile di vita inadeguato: sedentarietà e mancata pratica di attività sportiva sono strettamente correlati a un calo del colesterolo buono e al conseguente aumento di quello cattivo (non si bruciano calorie e il grasso si accumula).
• Tabagismo: il fumo di sigaretta ostacola l’aumento dei livelli di colesterolo buono.
• Obesità: le persone in sovrappeso presentano alti livelli di trigliceridi con conseguente incremento delle proteine VLDL e alterazioni del colesterolo. Le molecole di HDL vantano un elevato tenore di trigliceridi, diventano più piccole e non riescono a svolgere le proprie funzioni benefiche.
• Intolleranze alimentari e celiachia: il corpo non riesce ad assorbire i nutrienti e questo ostacola l’innalzamento dei valori di colesterolo buono.
• Alterata funzionalità della tiroide e affezioni epatiche: l’ipertiroidismo determina, in modo particolare, un drastico aumento del metabolismo.
• Terapie farmacologiche a base di beta bloccanti, diuretici, statine e interferone.
Basse concentrazioni di colesterolo buono e rapporti con il colesterolo totale superiori a 5 sembrano, inoltre, favorire:
• deposito di grassi all’interno dei vasi sanguigni con conseguente riduzione del calibro e scarso flusso ematico;
• ostruzione (o rottura) delle arterie cerebrali con conseguente morte del tessuto;
• infarto del miocardio con riduzione o interruzione del flusso sanguigno;
• sviluppo di cardiopatia coronarica con ripercussioni sul flusso di sangue diretto al cuore.
Come aumentare i livelli di colesterolo buono HDL
Vi sono diversi accorgimenti preposti a un aumento dei livelli di colesterolo buono.
• Abbandono del fumo di sigaretta con conseguente aumento della concentrazione di colesterolo buono in una percentuale circa pari al 10%.
• Attività fisica aerobica (5 volte alla settimana per 30 minuti) come nuoto, bicicletta, corsa e passeggiata a passo sostenuto.
• Perdita dei chili di troppo.
• Corretto regime alimentare con assunzione di cibi ad alto tenore di acidi grassi omega 3 (pesce), fibre, frutta (fresca e secca) e ortaggi ricchi di antiossidanti e vitamine.
• Consumo di un bicchiere di vino rosso al giorno.
• Terapie farmacologiche a base di niacina (prima di iniziare il trattamento, consultare il proprio medico curante perché tali medicinali possono favorire la comparsa di danni a carico del fegato).
Conclusioni
Tutti devono prendersi cura del proprio corpo usando un riguardo particolare nei confronti del colesterolo buono. Quest’elemento è, difatti, essenziale per contenere il rischio cardiovascolare e i suoi valori non devono scendere al di sotto di 40 mg/100 ml. Monitorare la concentrazione, nel sangue, di HDL è veramente molto semplice: il soggetto deve osservare un digiuno di alcune ore per sottoporsi successivamente a un banale prelievo venoso di sangue.
Colesterolo LDL
Definizione, misurazione e analisi dei livelli di colesterolo cattivo nel sangue
Il colesterolo cattivo è un elemento da monitorare con attenzione perché alte concentrazioni nel sangue possono mettere in pericolo il soggetto esponendolo a un elevato rischio cardiovascolare.
Questa breve guida vuole essere d’aiuto a potenziali pazienti, biologi e analisti che sono alla ricerca di informazioni sul colesterolo cattivo. Ci soffermeremo in modo particolare su valori di riferimento nel sangue, possibili cause di un suo aumento, modalità di misura tramite analisi di laboratorio dedicate e successiva lettura dei risultati.
Il colesterolo cattivo LDL e le conseguenze di un suo possibile aumento
Le molecole di LDL sono costituite da lipoproteine (a bassa densità) preposte al trasporto e al rilascio, attraverso il circolo sanguigno, del colesterolo nei diversi distretti corporei. Il colesterolo è fondamentale per il corretto funzionamento dell’organismo, ma un drastico aumento dei suoi valori può rivelarsi potenzialmente pericoloso perché comporta un rischio cardiovascolare non trascurabile. Le molecole in eccesso possono, difatti, disporsi lungo le pareti dei vasi arteriosi con conseguenze di diverso genere.
• Alterazione del flusso sanguigno: le unità di LDL vengono inglobate dai macrofagi, si ossidano e si depositano sulle pareti dei vasi arteriosi. Nello stesso tempo, si moltiplicano le cellule muscolari e si forma una placca aterosclerotica. Il calibro del vaso si riduce progressivamente e questo ostacola il corretto flusso del sangue.
• Perdita di elasticità da parte delle pareti dei vasi: l’elasticità delle arterie è un elemento di primaria importanza perché favorisce, unitamente all’azione propulsiva del muscolo cardiaco, la circolazione del sangue a valle. Le placche di colesterolo LDL riducono l’elasticità dei vasi e tutto ciò ostacola ulteriormente il flusso ematico.
• Formazione di trombi: le placche possono staccarsi dalle pareti dei vasi e occludere un capillare con conseguente mancata irrorazione del tessuto interessato.
Le principali cause del colesterolo LDL alto
I livelli di colesterolo LDL nel sangue possono crescere per i seguenti motivi:
• aumento della produzione endogena da parte dell’organismo;
• apporto di colesterolo derivante dalla normale dieta.
Il colesterolo cattivo LDL si forma dunque, in ultima analisi, per via endogena ed esogena. In presenza di molte molecole di colesterolo LDL in circolo, vi è una forte limitazione della sintesi endogena delle stesse.
Questo particolare meccanismo di regolazione può essere, però, oggetto di stravolgimenti non indifferenti: i recettori che captano le molecole di LDL possono, difatti, funzionare in modo non corretto provocando una continua sintesi di nuove molecole per via endogena.
Una simile condizione aumenta sensibilmente la probabilità di formazione di ulteriori placche aterosclerotiche e questo si traduce in un elevato rischio cardiovascolare.
Colesterolo alto sintomi
- Il colesterolo in eccesso può causare difficoltà nella digestione, soprattutto di alimenti particolarmente grassi.
Infatti i grassi in eccesso rallentano l’attività del fegato, riducendo
l’azione metabolica e incidendo negativamente sulla digestione delle
sostanze nutritive.
- Altro sintomo del colesterolo in eccesso può essere l’intorpidimento di mani e piedi. Questo perché il colesterolo ostruisce le arterie, riducendo l’apporto di sangue agli arti e provocando infiammazioni, intorpidimento e dolori articolari.
- È molto comune avere problemi alla vista e sentire gli occhi affaticati. Il colesterolo in eccesso si accumula nei vasi sanguigni, intasandoli e rendendo la circolazione sanguigna più difficoltosa, complicando il microcircolo e l’ossigenazione delle cellule dell’occhio.
- Tra i sintomi più comuni c’è anche la comparsa di macchie cutanee di colore scuro o giallastro e orticaria associata. Queste macchie sono causate da un accumulo di colesterolo nella zona sottocutanea.
- Tra le persone che presentano alti livelli di colesterolo cattivo nel sangue è molto probabile un indebolimento della forma fisica e delle capacità mentali.
Si è molto più sensibili all’affaticamento e ci si sente meno tonici,
meno capaci di concentrarsi e poco reattivi allo stress fisico e
mentale.
I valori di riferimento del colesterolo LDL
I valori di riferimento del colesterolo LDL possono essere così riassunti.
• Inferiori a 70 mg/dl: soggetti ad alto rischio cardiovascolare.
• Inferiori a 100 mg/dl: persone a medio rischio cardiovascolare.
• Compresi tra 100 e 129 mg/dl: persone in buona salute.
• Compresi tra 130 e 159 mg/dl: valori prossimi al limite di guardia.
• Compresi tra 160 e 189 mg/dl: valori elevati.
• Prossimi a 191 mg/dl: valori molto elevati.
Come e quando si misura il colesterolo LDL?
Il colesterolo LDL si misura per valutare il rischio cardiovascolare e modificare, se necessario, il proprio stile di vita e il regime alimentare seguito. L’analisi viene eseguita, più precisamente, nei seguenti casi.
• Necessità di monitorare i livelli di colesterolo LDL quando lo si deve abbassare (il test viene eseguito a intervalli regolari di tempo).
• Se, dalla lettura del profilo lipidico, emerge un’alta concentrazione di lipidi.
L’esame, che consta di un semplice prelievo di campione ematico dalla vena del braccio, viene eseguito in qualsiasi laboratorio analisi.
L’analisi dei risultati
L’ipercolesterolemia è una condizione molto pericolosa perché espone il soggetto a un elevato rischio cardiovascolare. Alti livelli di colesterolo nel sangue sono strettamente riconducibili a:
• inadeguato regime alimentare con importante consumo di cibi ad alto tenore di grassi saturi;
• livelli di ormoni androgeni ed estrogeni;
• diabete mellito con conseguente mobilizzazione dei lipidi;
• fattori genetici;
• fumo di sigaretta con conseguente perdita di elasticità da parte delle arterie.
Come abbassare la concentrazione di colesterolo cattivo LDL
Abbassare i livelli di colesterolo nel sangue non è impossibile, ma tutto deve avere inizio dalla tavola. La dieta mediterranea, come rivelano diversi autorevoli studi, è un’arma molto efficace e l’elenco dei cibi da mettere nel proprio carrello della spesa può essere così riassunto.
Colesterolo alto dieta
• Ortaggi, legumi, frutta e cereali: si consiglia di mangiare legumi 2-4 volte la settimana (regolano i livelli di colesterolo in virtù del contenuto in fibre e steroli vegetali), mentre frutta e verdura devono essere assunti quotidianamente (2-3 porzioni). Gli ortaggi forniscono al corpo un alto tenore di vitamine e antiossidanti riducendo così in modo drastico il rischio cardiovascolare.
• Usare il giusto condimento: i grassi saturi di origine animale aumentano i livelli di colesterolo cattivo nel sangue; quelli insaturi favoriscono, invece, l’innalzamento dei livelli di colesterolo buono. Via libera, dunque, a olio extravergine di oliva e oli di semi (soia, girasole, mais, arachide).
Colesterolo alto cosa mangiare
• Assumere, ove possibile, pasta e pane integrale.
• Aumentare le porzioni di fibre in modo tale da ridurre l’assorbimento intestinale dei grassi.
• Consumare il pesce azzurro almeno 2-3 volte la settimana limitando, però, l’assunzione di molluschi e crostacei. Evitare le fritture e preferire cotture più semplici come quella al vapore.
• Prediligere carne bianca come pollo e tacchino.
Tutto ciò contribuisce, unitamente a uno stile di vita sano, a ridurre i livelli di colesterolo cattivo.
È, dunque, indispensabile:
• abolire il fumo di sigaretta perché il fumo danneggia le arterie e abbassa i livelli di colesterolo buono;
• praticare attività fisica aerobica (nuoto, corsa, camminata a passo veloce);
• perdere i chili di troppo;
• monitorare pregresse patologie (ipertensione arteriosa, diabete mellito).
Colesterolo alto cibi da evitare
• Limitare l’ingestione di alimenti ad alto tenore di grassi come
salumi, formaggi e uova. Prediligere latte parzialmente scremato, yogurt
magro e formaggi non stagionati.
Conclusioni
Il colesterolo, che si lega alle lipoproteine LDL, viene trasportato nelle cellule e nei tessuti al fine di favorirne l’accumulo e il successivo uso.
Il colesterolo cattivo si deposita però, se presente in quantità eccessive, lungo le pareti dei vasi sanguigni con conseguente possibile formazione di placche aterosclerotiche.
Tutto ciò altera il flusso ematico, riduce l’elasticità dei vasi e favorisce la formazione di trombi. Le placche possono, più precisamente, staccarsi dal vaso e occludere lo stesso: gli organi e i tessuti non irrorati vengono, dunque, privati dell’apporto di ossigeno e sostanze nutritive. L’ostruzione può causare, in funzione della sua localizzazione, infarti e ictus.
La concentrazione di colesterolo cattivo nel sangue deve, quindi, essere attentamente monitorata nel tempo e per questo motivo è indispensabile sottoporsi a esami di laboratorio periodici volti alla sua stima.
L’analisi, davvero molto banale, consta nel prelievo di un campione di sangue venoso dal braccio e può essere eseguita all’interno di un qualsiasi laboratorio.
Questi ultimi possono, inoltre, dotarsi di un pratico strumento per la generazione e l’aggiornamento, in tempo reale, di un utile vademecum (facilmente scaricabile perché in formato pdf) contenente tutte le più importanti linee guida per i pazienti nell’ambito delle singole prestazioni erogate.
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