L’esame ematico per la stima della concentrazione dell’ammoniaca nel sangue e i possibili scenari

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L’ammoniaca presente nell’organismo viene prodotta da tessuti, organi e batteri intestinali pur derivando però, in buona parte, dal metabolismo delle proteine. Una dieta iperproteica favorisce quindi, senza alcuna ombra di dubbio, l’aumento della concentrazione ematica del metabolita (iperammoniemia); questa condizione può essere però il campanello d’allarme di gravi patologie e gli esami di laboratorio sono di vitale importanza per la salute dell’individuo. Questa guida si propone di indagare più a fondo il processo di formazione dell’ammoniaca per soffermarsi poi, in un secondo tempo, su prelievo di sangue venoso, analisi dei possibili risultati ed eventuali terapie a cui sottoporre il paziente in caso di elevate concentrazioni ematiche del metabolita.

Ammoniemia valori critici

L’ammoniaca, come precedentemente accennato, si forma in modo particolare durante il metabolismo delle proteine e più precisamente nel corso della cosiddetta deaminazione. Questo metabolita è altamente nocivo per l’encefalo e il sistema nervoso e in quanto tale deve essere smaltito nel minore tempo possibile. L’organo epatico detossifica l’ammoniaca e la trasforma in urea; segue l’eliminazione attraverso la minzione.

In un soggetto sano, la concentrazione di ammoniaca nel sangue varia in rapporto al sesso dell’individuo e i valori di riferimento sono i seguenti.

• Uomo: 5-100 μg/dl.

• Donna: 5-80 μg/dl.

Prelievo ematico per la rilevazione della concentrazione di ammoniaca

Le analisi per stimare la concentrazione di ammoniaca nel sangue vengono prescritte dal medico di base in caso di:

• evidente alterazione dello stato di coscienza;

• coma non imputabile ad alcuna causa evidente;

• encefalopatia epatica;

• alterazioni del metabolismo all’interno del ciclo dell’urea;

• emesi;

• atassia;

• letargia;

• disorientamento.


Il prelievo venoso viene eseguito, a digiuno, nelle prime ore del mattino presso il laboratorio analisi; si consiglia di non assumere alimenti proteici nelle 24 ore che precedono l’esame. La lettura dei risultati viene affidata allo specialista e l’interpretazione degli stessi deve essere fatta nel pieno rispetto dello stile di vita condotto dal paziente: i valori possono, difatti, variare in rapporto alla dieta seguita (iperproteica) e all’attività fisica praticata.

Altre variazioni dei dati sono riconducibili a:

• forte emoraggia;

• laccio emostatico troppo stretto intorno al braccio del paziente nel corso del prelievo;

• emolisi;

• consumo di cannabis;

• tabagismo.


Alte e basse concentrazioni di ammoniaca

La rilevazione della concentrazione di ammoniaca nel sangue (ammoniemia) è fondamentale, come precedentemente accennato, per diagnosticare gravi affezioni epatiche e possibili alterazioni dello stato di coscienza.

Un importante aumento della sua concentrazione (iperammoniemia) può essere, difatti, il sintomo di diverse condizioni quali:

• insufficienza epatica;

• perdita di sangue a carico di stomaco e intestino;

• insufficienza cardiaca;

• scarsa perfusione epatica;

• leucemia acuta;

• sindrome di Reye;

• disturbo emolitico del neonato.

Si registrano alterazioni del livello di ammonio anche in caso di diete iperproteiche, attività fisica intensa ed elevato consumo di sigarette.

I soggetti con alte concentrazioni di ammoniaca nel sangue non possono metabolizzare e smaltire l’ammonio in modo adeguato e tutto ciò è meritevole di approfondite indagini diagnostiche (strumentali e di laboratorio). L’iperammoniemia fornisce, comunque, alcune utili indicazioni allo specialista: nei neonati possono sussistere malattie emolitiche e carenze e/o difetti ereditari degli enzimi coinvolti nel ciclo dell’urea, mentre negli adulti si parla di un danno a carico dell’organo epatico o del rene.

Basse concentrazioni di ammoniaca nel sangue sono, invece, strettamente correlate a diete ipoproteiche, terapie farmacologiche di diverso tipo (Levodopa, Neomicina, Lattulosio), ipertensione e ipotiroidismo.

Ammoniemia terapia

I pazienti affetti da iperammoniemia devono essere trasferiti in ospedale per essere sottoposti agli accertamenti e alle terapie del caso.

I trattamenti, volti a ridurre la sintesi di ammoniaca, in pratica l’ammoniemia alta comprendono:

• somministrazione di sodio benzoato e sodio fenilacetato per via endovenosa;

• dialisi;

• somministrazione di glucosio e lipidi;

• arginina.

Conclusioni

Il corpo umano produce ammoniaca in modo naturale, ma la stessa si rivela molto dannosa per il cervello e il sistema nervoso. Elevate concentrazioni, nel sangue, di tale metabolita possono causare sintomi meritevoli d’attenzione e in tal caso è indispensabile procedere a un prelievo venoso per stimare la quantità esatta di ammoniaca nel sangue.
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